I monti Iblei sono situati nell'immediato entroterra del sud-est della Sicilia.
Questo territorio si affaccia da un lato sul mar Mediterraneo e dall'altro sul mar Jonio: ambiente e clima ideali per i carrubi.
Qui, tra i monti iblei, la ditta Leone si è specializzata nella lavorazione delle carrube dal 1982, nel territorio di Frigintini, frazione rurale di Modica.
La storia di Leone Carrube nasce con l'intuizione di "Don Nzulu" Leone, un piccolo commerciante di carrube, che decise di acquistare un mulino in legno per lavorare il dolce frutto.
La ditta Leone ha continuato ad esistere dunque grazie all’esperienza oramai più che pluridecennale e alla passione di un’intera famiglia a cui si è aggiunta la professionalità e la dedizione quotidiana al lavoro: su queste basi comincia il processo di trasformazione e frantumazione della carruba intera.
L'albero di carrubo è un sempreverde dalle chioma frondosa.
Perché la pianta fruttifichi occorrono molti anni, mentre basta molto poco perché si danneggi: per questo appartiene alle specie protette.
L'albero produce frutti (le carrube) simili al baccello del fagiolo, ma di dimensioni maggiori.
Una volta giunto a maturazione il frutto diventa di colore marrone ed è pronto per essere consumato.
L'albero di carrubo, con i suoi preziosi frutti, è dunque un importante tesoro naturale per il territorio ibleo: dall’odore leggermente pungente, ma dal sapore alquanto dolce.
È un prodotto totalmente biologico giacché l’albero non necessita di alcun trattamento chimico e che riesce a diventare un valido ed importante componente per le industrie zootecniche.
La polpa si rivela molto nutriente: è assai ricca di zuccheri proteine e fibre, migliorando l’appetibilità del mangime in cui si trova.
Dal punto di vista nutrizionale, le carrube devono le loro proprietà ai principi nutritivi contenuti prevalentemente nella polpa che separa il baccello dai semi.
Sebbene altamente caloriche, sono anche ricche di fibre, che le rendono un alimento ad alto potere saziante, e inoltre sono povere di grassi. Hanno un buon contenuto di proteine e di minerali e sono un’ottima fonte di vitamine, tra cui vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina E, K.
Oltre che per l’uso zootecnico, a partire dagli anni '80, l'industria alimentare si è interessata alla carruba. Principalmente ne viene usata la polpa: facendola essiccare e poi tritandola è possibile ottenere il "carcao", che è un succedaneo del cacao, a basso contenuto di grassi, o più comunemente conosciuto con il nome di farina di carrube.
Queste farine vengono per lo più utilizzate nel settore dolciario.
Il seme rappresenta la parte più importante della carruba ed è formato dalla cuticola (pelle), dal germe e dall'endosperma. I semi, detti anticamente “carati”, erano utilizzati come unità di misura per pesare le pietre preziose. Generalmente hanno una forma appiattita e una consistenza molto dura. Sono impiegati per la produzione di farina di semi di carruba.
Quest'ultimo appunto, chiamato anche farina di seme o E-410, è un ottimo addensante, stabilizzante ed emulsionante, per tanto molto apprezzato ed utilizzato in ambito alimentare.
Siamo strettamente connessi all'ambiente e al territorio in cui viviamo.
Il nostro impegno in merito è concreto: oltre alle nostre certificazioni autoproduciamo molta dell'energia elettrica necessaria per la nostra attività tramite un impianto fotovoltatico.
Immagazziniamo e conserviamo le carrube affinché possano essere frantumate durante tutto l'anno fino alla nuova raccolta.
Dalla lavorazione della carruba ricaviamo separatamente il seme e dalla polpa otteniamo due pezzature: fine e medio-grossa.